La Catalogna si mobilita un anno dopo il referendum 1-O sull’autodeterminazione per rivendicarne il mandato

Oggi un anno fa oltre 2 milioni di persone hanno votato al referendum sull’autodeterminazione in Catalogna e il 90% lo ha fatto a favore dell’indipendenza. Oggi, la società catalana è uscita di nuovo massicciamente per rivendicare il mandato democratico che ne derivava e che è stato incluso nella dichiarazione di indipendenza del 27 ottobre 2017, che non è però stata resa effettiva ad oggi, nonostante la maggioranza assoluta dell’indipendenza nel Parlamento della Catalogna.

Lo Stato spagnolo sospese l’autogoverno della Catalogna per aver permesso di votare sull’autodeterminazione del suo popolo, un diritto riconosciuto nella Carta delle Nazioni Unite. Incarcerò anche senza giudicare due leader sociali e sette rappresentanti eletti, e altri sette rappresentanti politici sono dovuti andare in esilio. Tra loro c’erano il presidente della Catalogna, il vicepresidente e la presidente del Parlamento.

A Barcellona, una manifestazione di massa attraversò le vie centrali della città e si concluse davanti al Parlamento della Catalogna, che inviò un messaggio ai deputati indipendentisti: l’1-O si è votato, vinto ed era il momento di implementare il risultato.

Atti commemorativi ovunque e interruzione sui luoghi di lavoro
Oggi, e per tutto il fine settimana, decine di comuni hanno organizzato atti in luoghi in cui un anno fa si è votato. In molti di questi luoghi, inoltre, si ricordano le cariche della polizia che finirono con oltre 1.000 feriti, tutti loro cittadini che si erano concentrati pacificamente per votare. Bisogna ricordare che recentemente Amnesty International e Human Rights Watch si sono rammaricati del fatto che il Governo spagnolo non abbia aperto indagini su questa questione.

Inoltre, a mezzogiorno, molti centri di lavoro hanno seguito la proposta della Piattaforma 1-O, che è stata responsabile di riunire e promuovere molti degli eventi di questi giorni, e alle 12 si sono fermati ed i lavoratori sono usciti dai luoghi di lavoro per commemorare il referendum.

Infine, a livello internazionale, le Assemblee Esterne dell’Assemblea Nazionale Catalana stanno organizzando [hanno organizzato] eventi di protesta, con la proiezione di documentari sul referendum del 1 ° ottobre, mostre fotografiche e schede elettorali utilizzate per il referendum, organizzazione di dibattiti, in città come l’Aia, Amburgo, Bruxelles, Buenos Aires, Città del Messico, Colonia, Francoforte, Glasgow, Lussemburgo, Quito e Stoccarda, tra gli altri.